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Eni: siglato con Rosneft accordo di cooperazione strategica

Mosca, 25 aprile 2012 – L’Amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, e il Presidente della compagnia russa Rosneft, Eduard Khudainatov, alla presenza del Primo Ministro della Federazione Russa Vladimir Putin, hanno firmato oggi un accordo di cooperazione strategica che prevede lo sviluppo congiunto di licenze esplorative situate nell’offshore russo del Mare di Barents e del Mar Nero, lo scambio di tecnologie e personale e l’acquisizione da parte di Rosneft di partecipazioni Eni in progetti internazionali.

In base all’accordo Eni e Rosneft costituiranno delle joint venture, partecipate da Eni con una  quota del 33,33%, per lo sviluppo congiunto delle licenze Fedynsky e Tsentralno-Barentsevsky, situati nell’offshore russo del Mare di Barents, e Zapadno-Cernomorsky, nell’offshore russo del Mar Nero. Rosneft, in linea con la legislazione russa vigente, rimarrà titolare delle licenze. Eni finanzierà l’esplorazione volta a confermare il valore commerciale delle licenze, in linea con gli impegni previsti.

Le riserve recuperabili complessive stimate per le licenze sono pari a 36 miliardi di barili di olio equivalente (boe). Le licenze nel Mar di Barents presentano un elevato potenziale, anche grazie alle scoperte effettuate nelle circostanti aree offshore norvegesi proprio da Eni. Inoltre le indagini sismiche evidenziano l’esistenza di diverse strutture all’interno della licenza di Zapadno-Cernomorsky.

Lo scambio di tecnologie tra le due compagnie è un elemento chiave della partnership strategica. In particolare, Eni metterà a disposizione della joint venture il proprio contributo tecnologico avanzato e la propria esperienza maturati nell’offshore norvegese e di altri paesi.

L’intesa introduce anche un programma di scambio di personale a tutti i livelli. Questo rafforzerà le relazioni tra le due compagnie consentendo la condivisione dell’esperienza manageriale.

L’accordo prevede anche l’acquisizione da parte di Rosneft di partecipazioni Eni in progetti internazionali.

“L'accordo di oggi e' per noi davvero strategico perché marcherà la nostra attività esplorativa per molti anni‘, ha commentato l’Amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni. “Ci siamo guadagnati l'accesso a due vaste aree esplorative estremamente promettenti in Russia, grande produttore di idrocarburi. Questo successo e' il risultato dei nostri rapporti di lungo corso con la Russia, dei recenti sviluppi nell'upstream della Siberia Occidentale e delle scoperte che Eni ha fatto, per prima, nel mare di Barents norvegese‘.

 

Informazioni sulle licenze oggetto dell’accordo

La licenza Fedynsky copre un’area di 38 mila chilometri quadrati nella parte meridionale del Mare di Barents non coperta da ghiaccio. Le profondità d’acqua variano da 200 a 320 metri. La licenza è stata oggetto di indagini sismiche 2D che hanno consentito di individuare 9 strutture con riserve recuperabili valutate in 18,7 miliardi di barili di olio equivalente. In linea con gli impegni previsti dalla licenza, saranno svolte indagini sismiche 2D su 6.500 chilometri entro il 2017 e indagini 3D su 1.000 chilometri quadrati entro il 2018, sarà perforato un pozzo esplorativo entro il 2020 e, in caso di esito positivo, sarà perforato un ulteriore pozzo esplorativo entro il 2025.

La licenza Tsentralno-Barentsevsky è adiacente alla parte nord di Fedynsky. Le profondità d’acqua variano da 160 a 300 metri. Le acquisizioni sismiche preliminari hanno consentito di individuare 3 strutture con riserve recuperabili di idrocarburi di oltre 7 miliardi di boe. In linea con gli impegni previsti dalla licenza, saranno svolte indagini sismiche 2D su 3.200 chilometri entro il 2016 e indagini 3D su 1.000 chilometri quadrati entro il 2018, sarà perforato un pozzo esplorativo entro il 2021 e, in caso di esito positivo, sarà perforato un pozzo esplorativo entro il 2026.

Zapadno-Cernomorsky nel Mar Nero è la terza licenza oggetto dell’accordo e copre un’area di 8.600 chilometri quadrati con profondità d’acqua che variano da 600 a 2.250 metri. Rosneft ha completato lo studio della licenza attraverso acquisizioni sismiche e ha identificato 6 strutture con riserve recuperabili complessive pari a circa 10 miliardi di boe. In linea con gli impegni previsti dalla licenza, saranno perforati 2 pozzi esplorativi tra il 2015 e il 2016.

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