Il mare che, sullo sfondo, porta vento, pensieri e ricordi, trascina con sé anche molti detriti, quelli di un uomo che non si cura, che non guarda, che non raccoglie. Perché allora non organizzare una giornata, tutti insieme, che resti indimenticabile e indelebile nella mente dei più piccini? Eni Algeria lo ha fatto…
Le spiagge dell’Algeria sono magnifiche. Basti pensare a quella vicina al sito romano di Tipasa, la città, fondata dai Fenici e trasformata dall’imperatore Claudio, che si specchia, dall’alto di tre colline, nel blu profondo del nostro Mediterraneo comune. Ma non solo.
“In primavera, Tipasa è abitata dagli dei e gli dei parlano nel sole e nell’odore degli assenzi, nel mare corazzato d’argento, nel cielo d’un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera di sole. Gli occhi tentano invano di cogliere qualcosa che non siano le gocce di luce e di colore che tremano sulle ciglia. Il voluminoso odore delle piante aromatiche raschia in gola e soffoca nella calura enorme. All’estremità del paesaggio, posso vedere a stento la massa scura dello Chenoua che ha la base fra le colline intorno al villaggio e si muove con ritmo deciso e pesante per andare ad accosciarsi nel mare” (Albert Camus).
Tutte le spiagge di questo Paese baciato dal sole e accarezzato dal vento sono uniche, spesso quasi inesplorate, luoghi dove le parole si confondono con le orme leggere dei gabbiani. Ma dove (e quando) l’uomo esplora spesso porta noncuranza e disattenzione, per usare termini “politically correct”. Come scrive Alessandro Baricco, mentre il tempo passa, il mare cancella, di notte, e la marea nasconde. Quella stessa marea che porta anche detriti, da lontano. Di solito alla fine dell’inverno. Complici le correnti.
Scegliere una spiaggia per abbracciarle tutte è quanto ha fatto Eni Algeria: ecco allora la giornata di pulizia di Sidi Fredj, ad Algeri, dove una “bella” azione si trasforma in un ricordo indelebile nella memoria. Tutti insieme, grandi e piccini, a rimuovere detriti e rifiuti dalla morbide e sinuose sabbie. Protagonisti principali i figli dei colleghi Eni, quella fascia d’umanità che rappresenta l’avvenire, la speranza di un futuro più giusto e attento. Oltre 100 persone, bambini inclusi, hanno passato un’intera giornata insieme, muniti di sacchi, guanti e palette per tirare a lucido un luogo di giochi, scherzi, risate e lunghe passeggiate. All’alba o al tramonto.