Nel DNA di Eni sono da sempre impresse “ricerca”, “sviluppo” e “tecnologia”. Eni è cresciuta e si è sviluppata anche grazie ad una forte concentrazione ed investimento in queste aree, oggi ancor più prioritarie nel percorso di transizione energetica.
La trasformazione digitale si innesta in tale percorso, per assicurare competitività e crescita sostenibile di lungo periodo traguardando gli obiettivi strategici di Eni.
La creazione, nell’estate 2020, della nuova funzione Technology, R&D, Digital ha dato ancora maggiore spinta all’innovazione creando le condizioni affinché in Eni ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica e digitale siano leve imprescindibili per creare valore, trasformare il proprio business e crescere, grazie agli obiettivi strategici comuni, la massimizzazione delle sinergie e la loro rapida implementazione in campo su scala industriale.
In particolare, l’unità Digital & Information Technology, si pone a fianco del business per il raggiungimento degli obiettivi strategici e di sostenibilità, con un approccio trasversale ed integrato, dalla promozione dell’innovazione e l’introduzione di nuove soluzioni digitali alla loro industrializzazione, con una forte attenzione per gli aspetti di resilienza delle infrastrutture, eccellenza operativa e sicurezza.
Oggi più che mai il digitale è una leva di creazione di valore, volta a rendere il business di Eni sempre più integrato, efficiente e sostenibile: accresce infatti la sicurezza delle persone, contribuisce ad assicurare l’integrità dei nostri asset, supporta la transizione energetica, massimizza il valore della base clienti e aumenta l’efficienza energetica e operativa.
La strategia di trasformazione digitale Eni si articola su quattro pilastri primari:
“Smartify the industrial assets” - dati, potenza di calcolo ed intelligenza artificiale permettono insieme l’ottimizzazione della produzione, l’efficientamento delle operazioni industriali, minori consumi energetici e continua riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG). Numerosi i programmi e i progetti di trasformazione digitale in questo ambito: creazione di modelli avanzati di sottosuolo e soluzioni predittive basate su algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale; modelli predittivi di ottimizzazione della manutenzione e delle operazioni in campo; centralità di dati e informazioni fruibili con semplicità a supporto dei processi decisionali, operativi e di controllo; remotizzazione di un’ampia parte delle attività di ingegneria e sviluppo di piattaforme collaborative che ottimizzano time to market e costi; sostituzione di attività operative mediante l’impiego di robotica, droni o rover. Al centro delle soluzioni digitali la sicurezza delle persone, non solo attraverso wearable di nuova generazione, soluzioni digitali (esempio l’image recognition) e sensoristica, ma anche attraverso sistemi predittivi avanzati basati su analisi dati da diverse fonti.
“Accelerate the future of energy transition” - due direttrici di azione: da un lato un contributo allo sviluppo di nuovi prodotti (green and blue) e servizi attraverso un ruolo attivo dell’open innovation nel ricercare partner ed accelerare il processo di identificazione, ricerca, sviluppo e produzione; dall’altro l’ingegnerizzazione e la realizzazione della nuova produzione in chiave “digitally native”, a partire da un forte contributo delle soluzioni di intelligenza artificiale già in fase di ricerca e sviluppo, al fine di accelerarne il processo stesso e la successiva fase di industrializzazione di nuove tecnologie, minimizzando i rischi operativi e ottimizzando il processo produttivo. La sinergia sempre più diffusa tra gli strumenti digitali e l'esperienza tecnica delle persone di Eni ha introdotto reali cambiamenti nei nostri processi e ha posto Eni all’avanguardia nello sviluppo di strumenti di advanced analytics e machine learning.
“Put the customer at the heart” – supporto alla strategia commerciale Eni incentrata sulla customer centricity con soluzioni e piattaforme digitali che da un lato abilitino la conoscenza e la valorizzazione della base clienti, in ottica trasversale a tutte le aree di business, e dall’altro permettano di ideare, offrire e sviluppare nuovi prodotti e servizi. Soluzioni avanzate di intelligenza artificiale (insieme ad image recognition, sensoristica e IOT) permettono di profilare i nostri clienti, comprenderne i comportamenti, seguirne i bisogni e rendere più efficienti i processi di fruizione dei servizi e dei prodotti offerti. In quest’ambito svolge un ruolo fondamentale l’attività di open innovation che, forte di un esteso network di collaborazioni internazionali, esplora costantemente il mercato alla ricerca di soluzioni innovative da offrire.
“Build a smart & lean workplace” - il percorso di trasformazione energetica che Eni ha intrapreso da tempo mettendo al centro la sostenibilità dei propri prodotti, processi e azioni, ha avuto nel 2020 una decisa accelerazione sia a seguito della nuova strategia di transizione energetica sia per gli effetti provocati dalla pandemia. In questo quadro la digitalizzazione è pertanto un supporto fondamentale e abilitante per semplificare ed efficientare tutte le attività ed i processi, migliorandone consistenza e qualità. Contestualmente differenti progetti digitali supportano la creazione di una nuova “employee experience”, chiave per garantire massima flessibilità e resilienza del nostro modo di lavorare e mirare alla semplificazione, eliminazione di ridondanze, remotizzazione e collaborazione.
Tutto questo avviene ponendo sempre al centro le persone con le loro competenze, promuovendo la formazione continua, l’ibridazione delle conoscenze e favorendo il cambio di mindset attraverso programmi di change management e di comunicazione.
Oggi più che mai il Digitale è una leva di creazione di valore, volta a rendere il business di Eni sempre più integrato, efficiente e sostenibile. Potenza di calcolo, dati, intelligenza artificiale e soprattutto le nostre competenze supportano la strategia di transizione energetica accelerando il processo di ricerca, sviluppo e produzione
Dario Pagani, Responsabile Digital & Information Technology
Il contesto dell’innovazione digitale è per sua natura estremamente esteso, complesso, veloce, globale. Eni intende porsi con un ruolo di motore centrale nell’innovazione digitale e per farlo tre sono le aree critiche di lavoro:
A. Centralità dell’Open Innovation: un nuovo modo (aperto e collaborativo) di investire in ricerca, sviluppo e tecnologia, consolidando l’apertura ad input esterni al perimetro aziendale, provenienti da un ampio e variegato ecosistema esterno di innovazione. Adottando l’Open Innovation ci siamo prefissi due obiettivi principali: allargare la portata della nostra innovazione, rinforzando e consolidando il carattere internazionale e partecipando ad ecosistemi cooperativi riconosciuti a livello nazionale e internazionale; intercettare la frontiera dell’innovazione, lavorando sulle ultime evoluzioni delle soluzioni digitali, adottando quelle provenienti anche da altri settori, riconfigurandole come strumenti per la nostra trasformazione digitale. Tre sono le direttrici di sviluppo: una presenza globale, con “antenne” nei principali ecosistemi innovativi nel mondo; cooperare, dando vita a collaborazioni e partnership stabili con centri di ricerca e realtà di eccellenza; creare un “laboratorio aperto” dove esplorare il nostro futuro potenziale e il “nuovo”, principalmente lavorando sull’analisi e valorizzazione dei dati per accelerare l’evoluzione di Eni.
B. L’accelerazione attraverso la Digital Factory: Eni ha creato una Digital Factory dove ha concentrato tutti i centri di competenza chiave per lo sviluppo di progetti di trasformazione digitale, quali ad esempio i data scientist, gli scrum master, i designer. È questo un luogo di lavoro con metodologie agili dove i progetti vengono ideati e sviluppati in tempi rapidi per generare prodotti pronti alla loro successiva industrializzazione in scala.
C. Lavoro coordinato ed integrato con R&D: dalle fasi di ricerca delle idee, al dialogo con i network esterni o alla ricerca di soluzioni tecnologiche o opportunità di mercato, la Ricerca e Sviluppo di Eni lavora in stretto contatto con il Digitale ricercando la massimizzazione delle sinergie che permette processi di sviluppo più rapidi e maggiore valore estratto dai progetti.
I numeri della digitalizzazione
Progetti e iniziative legati alla nostra digitalizzazione.
Il nostro percorso di digitalizzazione è sostenuto anche da una straordinaria capacità computazionale. Il supercomputer HPC5, inaugurato a febbraio 2020 presso il nostro centro di tecnologie digitali Green Data Center di Ferrera Erbognone in provincia di Pavia, è un supercalcolatore ad uso industriale tra i più potenti al mondo ed è l’ultima istanza di una serie di sistemi avanzati che collocano da tempo Eni ai vertici mondiali per potenza di calcolo a usi civili ed industriali.
HPC5 viene utilizzato per coprire gran parte delle necessità di calcolo di Eni e in particolare per supportare le analisi di giacimento. Che cosa è in grado di fare? Ben 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche in un secondo (triplicando la potenza di calcolo del suo predecessore, HPC4).
HPC5 permette l’utilizzo dei “big data” generati in fase di operation da tutti gli asset produttivi, e consente di imprimere un’ulteriore accelerazione al percorso di trasformazione di Eni grazie al miglioramento dei processi relativi alle nuove fonti energetiche, supportando lo sviluppo di energia dal mare, la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico, sul clima e sulle tecnologie per l’ambiente. HPC5 è stato sviluppato per ottenere il massimo livello di efficienza energetica, sfruttando anche l’energia prodotta dal campo fotovoltaico installato presso il Green Data Center, così da ridurre le emissioni e i costi operativi. L’intera struttura del Green Data Center, dal 2020, ha una potenza di picco totale pari a 70 PetaFlop/s. Nel Green Data Center, inoltre, la sala espositiva permanente eMage offre un percorso per esplorare la digitalizzazione, parte integrante del DNA di Eni fin dagli esordi.
Inaugurato nel 2013, il Green Data Center, ospita tutti i sistemi applicativi, le infrastrutture di elaborazione e i sistemi di telecomunicazione centrali di Eni. È un impianto ad alto contenuto tecnologico di eccellenza a livello internazionale, costruito in Italia, che fornisce servizi informatici ai siti direzionali, industriali, commerciali e a tutte le sedi Eni, integrandosi con 20 local data room distribuite sul territorio nazionale e fornendo servizi in 66 Paesi nel mondo. Il Green Data Center è stato sviluppato con l’obiettivo di garantire affidabilità per tutte le esigenze informatiche aziendali e ottenere risultati di efficienza energetica di assoluta eccellenza mondiale. Il Green Data Center è ai vertici dell’efficienza energetica attraverso i suoi meccanismi di freecooling, che sfruttano quasi esclusivamente la circolazione e l’ottimizzazione dell’aria per raffreddare gli apparati informatici senza necessità di condizionamento. Per questo l’indice di efficienza energetica del Gdc si attesta a 1,162, ponendosi a confronto con i migliori data center di ultima generazione e con una media a livello mondiale pari a 1,620, migliorando di anno in anno attraverso una continua ottimizzazione. La componente ambientale è ulteriormente rafforzata da 1 MW di generazione fotovoltaica e da circa 6.000 ton/anno di emissioni CO2non immesse in atmosfera.
Nel quadro dell’impegno nel sociale, per sostenere gli sforzi scientifici per contrastare la pandemia, già nei primi mesi del 2020, Eni ha messo a disposizione del progetto europeo EXSCALATE4CoV la potenza di calcolo di HPC5 e le proprie competenze nell’ambito della modellistica molecolare, al fine di individuare i farmaci più sicuri e promettenti nella lotta al Coronavirus.
Il progetto, guidato dall’azienda biofarmaceutica Dompé, riunisce 18 università, centri di ricerca e società private di sette paesi Europei, incluso il consorzio Cineca di Bologna.
Il primo obiettivo comune è stato condurre simulazioni di dinamica molecolare delle proteine presenti sulla superficie di SARS-CoV-2, le quali giocano un ruolo chiave nel meccanismo di infezione del virus. Questo lavoro è risultato fondamentale per procedere alla fase successiva dell’attività guidata da Dompè e cioè lo screening di 10.000 principi attivi dei composti farmaceutici oggi noti, in modo da individuare quelli più efficaci nel bloccare il virus.
L’utilizzo di HPC5 trova ragione nel fatto che un ulteriore ambito nel quale viene utilizzata quest’infrastruttura è la modellistica molecolare, cioè lo studio delle molecole attraverso l’uso di modelli matematici in grado di simulare le loro caratteristiche.
Senza il supporto di un potente supercomputer, si sarebbero impiegati anni per portare a termine i calcoli necessari. Utilizzando HPC5, invece, si è riusciti a studiare le circa trenta proteine presenti in SARS-CoV-2 in pochi mesi.
In totale, sono state elaborate 1074 miliardi di interazioni pari a 5 milioni di simulazioni al secondo.
Elaborando i risultati dello screening si possono individuare molecole candidate, ovvero quelle capaci di attaccare il virus e agganciarlo impedendogli di scatenare la propria carica virale. L’obiettivo è avere farmaci più efficaci, già clinicamente testati e quindi immediatamente disponibili.
Siamo un’impresa dell’energia, sosteniamo concretamente una transizione energetica socialmente equa. Il modello di business di Eni è volto alla creazione di valore di lungo termine. Per questo nel nostro modello di business Innovazione e Digitalizzazione giocano un ruolo fondamentale e ci aiutano a guardare al futuro con maggiore sicurezza grazie al nostro patrimonio di assets tecnologici, di esperienze maturate, di metodi e competenze su cui poter contare.
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