Adoro i luoghi di transito, come metropolitane, aeroporti, stazioni ferroviarie. Quei non-luoghi in cui le persone sono in viaggio, alcune già immerse in quello che li aspetterà all’arrivo – qualsiasi esso sia – altre intente a gustarsi il percorso. Fin da piccola mi è sempre piaciuto osservare i viaggiatori, immaginarmi chi sono e dove stanno andando dai dettagli, più o meno evidenti, e cucire loro addosso una storia… alcune volte, poi, come accade solo nei film, è capitato di fermarmi a parlare con qualcuna di queste persone e un volto si è trasformato in qualcosa di più. Quando sono entrata per la prima volta in Eni, l’atrio del palazzo in cui lavoro mi è sembrata una grande stazione della metropolitana, nell’orario di punta! Tutti impegnati a raggiungere le proprie postazioni, alcuni di fretta (forse per qualche scadenza incombente), altri con un incedere più calmo, per finire un’ultima chiacchierata prima di cominicare a lavorare. Dopo quasi dieci anni, in verità, provo la stessa emozione.
Alcuni dei protagonisti di quella che è una energy company impegnata nello sviluppo e nella ricerca di nuove fonti di energia passano da lì. Tutti impegnati a contribuire al raggiungimento di quei risultati che poi noi, che lavoriamo nella comunicazione esterna, rendiamo pubblici al mondo. “Nuova scoperta nell’Offshore dell’Egitto”, “aggiudicato blocco esplorativo ad alto potenziale nell’offshore argentino”: sono solo titoli e parole se dietro non avessero delle storie, quelle delle persone che a quei progetti lavorano, anche a volte a scapito della loro vita familiare perché “è difficile dormire se sai che il pozzo sta facendo qualcosa”.
Quest’ultima frase è la sintesi perfetta per raccontare il progetto che vi presentiamo oggi: “I volti di Eni”. Perché quello che vedrete in queste storie, in effetti, sono i racconti di alcuni colleghi che hanno accettato di condividere con noi parte del loro vissuto personale, che si intreccia con la storia di Eni. Vi porteremo a Taranto, passando per Milano, andremo a Pavia nel cuore del nostro HPC4 e ci ritroveremo a correre con una moto in un circuito professionale. Andremo a Novara in uno dei nostri centri di ricerca e scopriremo che mentre si trova la soluzione giusta per un progetto, tra provette e microscopi può nascere anche l’amore. E poi vi racconteremo delle passioni, quelle di un bambino che amava andare nei boschi a osservare le rocce che oggi, da geologo, gli raccontano storie lunghe milioni di anni.
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