Questo articolo è tratto da WE-World Energy n. 43 - The Challenge. Leggi il magazine
Il concetto di Intelligenza Artificiale (AI) è stato coniato dagli statunitensi nel 1956. Era stato il colosso dell’informatica IBM a proporre nel 2008 la nozione di “Smart Earth” (Terra intelligente), consentendo alle tecnologie di Intelligenza Artificiale di entrare in una fase di rapida crescita e sviluppare altri concetti - big data, cloud computing, Internet delle Cose (IoT) - e colmando in gran parte il tradizionale divario tra scienze teoriche e applicazioni pratiche. Pur essendo emersa dopo quella americana, anche la politica cinese in materia di AI si è sviluppata velocemente, spostando il focus da obiettivi nazionali a un livello più strategico. Nel 2015, Pechino ha lanciato il primo piano d’azione decennale che punta a trasformare la Cina in una potenza hi-tech, il cosiddetto “Made in China 2025”, che ha accelerato la profonda integrazione tra le tecnologie dell’informazione e il sistema manifatturiero di nuova generazione, promuovendo al contempo lo Smart Manufacturing, cioè la produzione intelligente.
Il 19 marzo 2019 il governo cinese ha varato un documento intitolato “Direttive per la promozione di una profonda integrazione tra AI ed economia reale”, con l’obiettivo di delineare lo sviluppo di tecnologie di nuova generazione nell’ambito di varie industrie. A cominciare dal 2017, l’attenzione della politica cinese in materia di AI si è spostata sul tema dell’integrazione tra tecnologia e industria; al contempo in molte città e province si sono diffuse iniziative industriali di importanza strategica nell’ambito del progetto Internet Plus (per lo sviluppo di quattro aree: Internet mobile, cloud, big data e Internet delle Cose, nei settori di produzione, finanza, medicina, amministrazione e agricoltura). Se nel 2015 il valore di mercato dell’industria cinese dell’AI era di 11,241 miliardi di renminbi (circa 1,6 miliardi di dollari), nel 2016 aveva raggiunto i 14,19 miliardi (circa 2 miliardi di dollari), registrando quindi un aumento del 26,2 percento rispetto all’anno precedente. Nel 2017 ha superato quota 20 miliardi, raggiungendo 21,69 miliardi di renminbi (oltre 3 miliardi di dollari, pari a una crescita annua del 52,9 percento), mentre alla fine del 2018 aveva quasi raggiunto i 40 miliardi (quasi 6 miliardi).
Nello stesso anno, nel mercato di riferimento l’AI+ (l’Intelligenza Artificiale integrata nei vari settori di sanità, finanza, istruzione, sicurezza) occupava il primo posto con il 40 percento del totale, seguita dall’industria della robotica intelligente, che rappresentava il 27 percento. Come si può notare, le aziende cinesi sono maggiormente interessate alle applicazioni concrete dell’AI.