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Il sostegno di Eni alle Natural Climate Solutions

Nella nostra strategia di decarbonizzazione, le soluzioni basate sulla natura hanno un ruolo importante per compensare le emissioni GHG residue.

8 min di lettura
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Un ulteriore strumento per l’obiettivo Net Zero

Le Natural Climate Solutions (NCS) sono iniziative per la protezione, gestione sostenibile del territorio e ripristino di ecosistemi naturali che consentono di aumentare lo stoccaggio del carbonio e/o di prevenire emissioni di gas serra (GHG). Possono interessare sia le foreste, sia pascoli naturali e zone umide e, oltre a contrastare il cambiamento climatico, contribuiscono a tutelare la biodiversità, aumentare la resilienza e le capacità di adattamento dei sistemi ambientali e a promuovere lo sviluppo per le comunità locali. Il ruolo delle NCS nel raggiungimento del Net Zero è riconosciuto anche dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) che, in gran parte degli scenari compatibili con l’obiettivo di contenimento della temperatura entro 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale, prevede l’utilizzo delle NCS fra le azioni da intraprendere per ridurre e rimuovere l’anidride carbonica dall'atmosfera.

Potenzialità di abbattimento delle emissioni GHG
A livello globale, analisi delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme and International Union for Conservation of Nature 2021 - Nature-based solutions for climate change mitigation - Nairobi and Gland) stimano che le NCS abbiano un potenziale complessivo di abbattimento delle emissioni GHG tra 5 e 12 miliardi tonnellate (Gton) di CO₂ al 2030, in media pari al 30% della riduzione necessaria per allineare la traiettoria emissiva mondiale a uno scenario compatibile con il contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C rispetto al periodo preindustriale.

Le iniziative di Eni nelle NCS

La strategia di decarbonizzazione di Eni prevede l’utilizzo delle NCS per compensare le emissioni GHG residue, cioè quelle che, con le attuali tecnologie, non si possono ridurre a costi ragionevoli. In questi casi le NCS diventano la leva principale di decarbonizzazione e la compensazione di emissioni GHG avviene attraverso l’acquisizione di crediti di carbonio di alta qualità. Nelle NCS rientrano anche le iniziative di conservazione, ripristino e gestione sostenibile delle foreste, principalmente nei Paesi in via di sviluppo, considerate tra le più rilevanti a livello internazionale nell’ambito delle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Le prime attività di Eni nel campo delle NCS sono state avviate proprio nell’ambito della protezione delle foreste, affiancando i Governi, le comunità locali e le Agenzie delle Nazioni Unite, in coerenza con gli NDC (Nationally Determined Contributions), i Piani di Sviluppo Nazionali e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Oltre ai progetti di contrasto alla deforestazione, Eni sta continuando a valutare ulteriori iniziative NCS quali ad esempio quelle legate alla gestione sostenibile delle risorse forestali o al ripristino degli ecosistemi (compresi gli ecosistemi umidi e costieri come le mangrovie) in Africa, America Latina e Asia. Nel medio-lungo termine, l’obiettivo è aumentare progressivamente la componente di Carbon Dioxide Removal dei crediti di carbonio utilizzati per compensare le emissioni residue.

 

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L’impegno di Eni per la protezione e la conservazione delle foreste

In un contesto internazionale caratterizzato da un elevato tasso di deforestazione, in particolare delle foreste primarie delle aree tropicali e subtropicali, che compromette la biodiversità e provoca l’emissione di miliardi di tonnellate di CO₂ e altri gas a effetto serra, il contrasto alla distruzione ed al degrado forestale rappresenta nel breve termine un elemento imprescindibile nella lotta al cambiamento climatico. Le iniziative di conservazione, ripristino e gestione sostenibile delle foreste sostenute da Eni si inquadrano nello schema REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation), definito e promosso dalle Nazioni Unite (in particolare nell’ambito dell’UNFCCC - United Nations Framework Convention on Climate Change). Oltre a prevedere attività di conservazione delle foreste con gli obiettivi di ridurre le emissioni e migliorare la capacità di stoccaggio naturale della CO₂, i progetti favoriscono un modello alternativo di sviluppo per le comunità locali attraverso la promozione di attività socio-economiche in linea con la gestione sostenibile delle foreste, la loro valorizzazione e la conservazione della biodiversità. Nel pieno rispetto delle comunità e con la loro attiva partecipazione, Eni propone iniziative di diversificazione economica (es progetti agricoli sostenibili), iniziative per l’accesso all’energia e al Clean Cooking, insieme a programmi di educazione e formazione professionale.

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In questo ambito, Eni ha costruito nel tempo una solida rete di accordi con sviluppatori internazionali riconosciuti quali BioCarbon Partners, Terra Global, Peace Parks Foundation, First Climate, Carbonsink e Carbon Credits Consulting. Tali collaborazioni consentono a Eni di monitorare lo sviluppo e l'implementazione dei progetti per verificarne l’aderenza ai principi dello schema REDD+, presupposto per l'ottenimento della certificazione della riduzione delle emissioni di carbonio (Verified Carbon Standard - VCS). Grazie a queste partnership, inoltre, Eni può misurare le ricadute sociali e ambientali (es. Climate Community & Biodiversity Standards - CCB) secondo gli standard più elevati, riconosciuti a livello internazionale.

 

I progetti REDD+ sostenuti in Zambia, Tanzania e Messico

Ecco le principali inziative di protezione e conservazione delle foreste sostenute da Eni:

  • Luangwa Community Forests Project (LCFP) in Zambia: siglato nel 2019 un accordo con BioCarbon Partners con cui Eni si impegna ad acquistare i crediti di carbonio generati fino al 2038 e acquisisce un ruolo nella governance del progetto. Si estende su circa 1 milione di ettari e coinvolge circa 200.000 beneficiari anche con iniziative di diversificazione economica. Al momento è uno dei più grandi progetti REDD+ in Africa ad aver ottenuto la validazione CCB "Triple Gold" per il suo eccezionale impatto sociale e ambientale da parte di VERRA, organizzazione no-profit leader nella certificazione dei crediti di carbonio.
  • Lower Zambezi REDD+ Project (LZRP) in Zambia: finalizzato nel 2021 l’accordo per l'acquisto dei crediti. Oltre a finanziare l’attuazione del progetto, Eni promuove l’accesso delle comunità locali a servizi sanitari e istruzione.
  • Ntakata Mountains in Tanzania: finalizzato nel 2021 l’accordo per l'acquisto dei crediti. L'acquisto dei crediti da parte di Eni finanzia i costi annuali di implementazione di questo progetto nature-based, oltre a consentire alle comunità forestali di pagare per importanti servizi sociali come la sanità e l'istruzione.
  • Amigos de Calakmul in Messico: siglato nel 2021 un accordo con Terra Global e First Climate. Eni finanzia l’avvio del progetto e si impegna all’acquisto di crediti nel lungo termine per supportare la conservazione delle foreste di Ejido e a partecipare a un ruolo di continua supervisione.

Complessivamente, nel 2021 i crediti totali generati da iniziative REDD+ sono stati pari a oltre 2 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, provenienti in particolare dai progetti LCFP, Ntakata e LZRP.