Per muoversi e trasportare merci in Africa si usano soprattutto auto, autobus, camion e camioncini. Aerei e ferrovie sono relativamente poco sviluppati. L’aumento del costo delle importazioni di petrolio però spinge allo sviluppo di motori sempre più ecologici, alimentati con carburanti alternativi compresi batterie, gas naturali compressi (CNG), gas per auto (GPL) e altri biocarburanti o ibridi come elettricità-diesel. In Sudafrica negli ultimi anni ci sono stati i primi investimenti per incentivare la mobilità sostenibile. A ruota seguono Nigeria e Kenya. L’Africa, dove vive il 16% della popolazione mondiale, resta un paese essenzialmente rurale, in cui solo il 36% circa dei suoi abitanti è urbanizzato. Secondo i dati più recenti, in Africa circa 450 milioni di persone non hanno ancora la possibilità di raggiungere scuole, ospedali e posti di lavoro a causa della carenza di servizi di mobilità. Il settore dei trasporti sta diventando una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nelle città, dove sono registrate concentrazioni sempre più elevate di particolato, ossido di idrogeno, idrocarburi e monossido di carbonio (lo afferma l’Environmental Compliance Institute di Nairobi). Il trasporto su gomma è responsabile per il 13% circa delle emissioni mondiali di CO2. Il mercato di veicoli ecologici resta minuscolo: nel 2014, per esempio, le vendite hanno superato di poco i 6,6 milioni in tutto il mondo. Di contro, le vendite di nuovi veicoli convenzionali a benzina nella sola Africa ammontano a circa 750.000 unità. Ciononostante camion e autobus alimentati con energie alternative sono in prova da parte di alcuni gestori di flotte a Johannesburg e Città del Capo, Sudafrica.
Prodotti e Servizi
