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Eni e Snam firmano contratto applicativo per lo sviluppo di stazioni a metano in Italia

04 dicembre 2017
1 min di lettura
04 dicembre 2017
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Roma/San Donato Milanese, 4 dicembre 2017 - Eni e Snam, dando seguito all’accordo quadro firmato a maggio 2017, hanno siglato il primo contratto applicativo sullo sviluppo di stazioni di rifornimento a metano in Italia, nel più ampio scenario delle iniziative per la promozione della mobilità sostenibile.

Il contratto applicativo, di durata ventennale, mira alla progettazione, realizzazione e manutenzione da parte di Snam di un primo lotto di 14 nuovi impianti di gas naturale compresso (compressed natural gas - CNG) all’interno della rete nazionale di distributori Eni, favorendo l’offerta di carburanti alternativi a basse emissioni come il gas naturale. Quest’ultimo azzera il particolato, principale responsabile dell’inquinamento delle aree urbane, assicurando anche sensibili vantaggi economici per i consumatori. A fronte delle attività svolte, Snam riceverà da Eni un corrispettivo stimato in un range tra i 20 e i 40 milioni di euro.

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Snam e Eni sono parti correlate, in quanto il Ministero dell’Economia e delle Finanze esercita un controllo di fatto su Eni, in forza della partecipazione detenuta, e controlla CDP S.p.A. che, a sua volta, esercita un controllo di fatto su Snam, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 10 - Bilancio consolidato.

Per entrambe le società il contratto applicativo è operazione di minore rilevanza ai sensi del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive integrazioni (“Regolamento Consob”) e delle Procedure in materia.

Per Snam il contratto applicativo rientra tra i casi di esclusione previsti dall’art. 13 comma 3 lettera c) del Regolamento Consob e dalla propria Procedura, in quanto operazione ordinaria e conclusa a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard.

Eni ha applicato la propria Procedura, richiedendo parere al Comitato controllo e rischi.