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Da inquinanti a biocarburanti

Grazie all’accordo firmato con il Conoe, in un’ottica di economia circolare, Eni riutilizzerà gli oli esausti per produrre biocarburanti.

24 maggio 2017
2 min di lettura
24 maggio 2017
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Il 17 maggio a Roma, Eni e Conoe (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti), alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, hanno firmato un accordo per favorire e incrementare la raccolta degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti che alimenteranno la bioraffineria Eni di Venezia e, dal 2018, anche quella di Gela.

Il Ministro Galletti si dichiara soddisfatto: “Questo accordo va verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra definiti a Parigi e ci insegna che l’economia circolare si può realizzare in settori a cui non avremmo mai pensato”. Il Ministro sottolinea anche il gravoso aspetto ambientale del non corretto smaltimento dei rifiuti come l’olio fritto che sembrerebbe innocuo ma che, invece, ha un elevato potere di inquinante. Gettato impropriamente, come spesso avviene, provoca danni all’ambiente, alle reti fognarie e alla salute umana e animale.

Secondo i dati del Conoe, il 64% dell’olio alimentare esausto è prodotto in ambito domestico ma spesso non viene smaltito correttamente, consegnandolo alle isole ecologiche locali.  In Italia svariate migliaia di tonnellate di olio fritto finiscono nell’ambiente. Proprio quell’olio potrà essere destinato alla produzione di biocarburanti. Ogni goccia di olio tolta dall’ambiente potrà diventare un carburante che sostituisce quello fossile.

Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni ha illustrato quale sarà il processo di recupero degli oli esausti per la produzione di biocarburante di alta qualità. “Abbiamo inventato un processo nuovo per evitare la chiusura degli stabilimenti, riconvertendo le raffinerie per la produzione di biocarburanti. In questo accordo andiamo a combinare tre aspetti di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica. Accostando questi tre elementi creiamo una nuova economia”. L’economia circolare, appunto, l’unica per un futuro realmente sostenibile.

Eni diversificherà le materie prime vegetali utilizzate nelle sue bioraffinerie. Accanto all’olio di palma proveniente solo da piantagioni con produzione certificata, ora ci saranno gli oli di frittura esausti. Proprio per avviare al più presto la loro raccolta, in chiusura, Giacomo Rispoli, Direttore Portfolio Management & Supply and Licensing di Eni, ha esortato le aziende aderenti al Conoe presenti, a contattare direttamente i suoi collaboratori per iniziare “da domani, 18 maggio”, una collaborazione per l’acquisto degli oli esausti raccolti.