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HPC5. Shaping the energy of the future

Il supercalcolatore Eni che accelera il cambiamento dell’energia. Inaugurato il 6 febbraio 2020 al Green Data Center.

Diamo forma all’energia del futuro

Il 6 febbraio 2020, al Green Data Center, si è tenuto l’evento di lancio del nuovo HPC5. A moderare l’evento Daniele Manca, vicedirettore ed editorialista del Corriere della Sera, che si è confrontato con l’Amministratore Delegato Eni Claudio Descalzi. Il tema è stato quello dell’innovazione tecnologica come mezzo per la definizione dell’energia di domani, con HPC5 che si inserisce in questo quadro come un prezioso tassello di arricchimento e utile mezzo per la velocizzazione di alcuni importanti progetti di ricerca della nostra azienda.

Sono intervenuti Biondo Biondi, Direttore Dipartimento di Geofisica e Stanford Exploration Project, Università di Stanford; Fabio Trincardi, Direttore dipartimento di Scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e, in collegamento congiunto, la base CNR delle Isole Svalbard; Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico, Politecnico di Torino, e Denis G. Whyte, Direttore “Plasma Science and Fusion Center”, Massachusetts Institute of Technology. In conclusione l’intervento del Presidente Eni, Emma Marcegaglia, per un punto sulla trasformazione energetica in atto. Dallo studio e dalla valutazione dei feedback sul clima e sull’ambiente derivanti dall’innalzamento delle temperature nella criosfera artica, un’attività di ricerca sviluppata in collaborazione con il CNR di Lecce, fino al lavoro in sinergia con il MIT di Boston sulla fusione magnetica o le attività svolte con il Politecnico di Torino in fatto di modellazioni fluidodinamiche per i sistemi della MarEnergy, Iswec e PowerBuoy®: numerose sono state le sezioni e i temi trattati insieme agli ospiti dell’evento.

Tre volte più potente del predecessore HPC4

Il 24 gennaio del 1984, Apple lancia Macintosh, il computer che avrebbe rivoluzionato il mondo della tecnologia informatica. A 35 anni circa di distanza, il 6 febbraio 2020, Eni ha presentato il nuovo sistema di calcolo HPC5: un supercalcolatore con potenza di picco di 51,7 PetaFlop/s, pari a 52 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo. Parliamo di una potenza triplicata rispetto a quella del suo predecessore HPC4. I due supercomputer affiancati presentano ora una capacità di calcolo di 70 PetaFlop/s complessivi. Si tratta del più potente supercomputer non governativo al mondo e si trova al Green Data Center di Eni a Ferrera Erbognone, il centro di calcolo a basso impatto ambientale che permette il raffreddamento con aria a temperatura ambiente per la maggior parte dell’anno e gode del supporto energetico costante di un campo di pannelli fotovoltaici da 1 MW.

Il supercomputer riconferma Eni come forza trainante dell’innovazione e della ricerca europee. HPC5 permette l’utilizzo dei Big Data per velocizzare i processi di ricerca e sviluppo di fonti energetiche non fossili. Lo strumento fondamentale per definire l’energia del futuro, rendere sempre più rapido il processo di transizione energetica e implementare i processi relativi all’esplorazione e a nuove fonti rinnovabili. Senza mai dimenticare che la tecnologia si esprime in tutta la sua forza grazie all’interazione con la creatività e l’esperienza collettiva delle persone Eni.

Le aree tematiche dello spazio espositivo permanente

Contestualmente all’evento uno spazio espositivo permanente, diviso in aree tematiche, ha raccontato le attività di HPC5. La prima area è stata dedicata a Eni e al valore della squadra, delle attività e delle competenze e presentando un’ elaborazione grafica della nuova mission Eni. La seconda, la zona dell’esplorazione, ha presentato modellini e stampe 3D di alcuni dei principali progetti aziendali. A seguire l’area dove vengono illustrate le ricerche sulle “energie di domani”, dal fotovoltaico (OPV e LSC), a MarEnergy (ISWEC, PowerBuoy, Clean Sea), fino alla fusione (con il modello 3D di ARC). La penultima area è stata dedicata alla potenza di calcolo, all’evoluzione di HPC e dell’ICT di Eni: dai nodi di HPC1, 2 e 3, fino a quelli di HPC4 e HPC5 - con alcune memorabilia. Mentre l’ultima sezione ha analizzato le attività del Green Data Center  e in particolar modo il suo innovativo sistema di raffreddamento, detto del free-cooling.

La genesi di HPC: una storia in continua evoluzione

A ottobre 2013 Eni inaugura a Ferrera Erbognone il Green Data Center, realizzato per ospitare i sistemi informatici centrali di elaborazione dell’azienda dal punto di vista gestionale che per quanto riguarda la simulazione sismica (High Performance Computing). L’obiettivo è quello di “dare un’energia nuova all’energia” grazie a un prototipo di eccellenza, innovativo e sostenibile. Nel luglio 2014 nasce invece HPC2, il secondo sistema di High Performance Computing dell’azienda. Un nuovo supercomputer che utilizza un approccio innovativo basato sull'uso di acceleratori di calcolo operanti insieme ai tradizionali processori, la cosiddetta "hybrid cluster architecture". 1500 nodi di calcolo, con più di 30.000 core complessivi, ai quali si affiancano 3000 acceleratori NVIDIA Tesla GPU collegati da una interconnessione InfiniBand ad alta velocità.

Nel 2017 nasce HPC3, che insieme al suo predecessore arriva a fornire a Eni una potenza di calcolo totale effettiva di 5,8 PetaFlop/s, con una potenza di picco di 8,4 PetaFlop/s. Un nuovo cluster basato su architetture di tipo ibrido, che utilizzano schede grafiche come acceleratori di calcolo operanti insieme ai normali processori. Nel gennaio 2018 è il turno poi di HPC4, che debutta come la più potente infrastruttura al mondo a livello industriale, con una performance di picco pari a 18,6 PetaFlop/s che, associata a quella del sistema di supercalcolo già operativo (HPC3), porta l’intera infrastruttura a raggiungere una disponibilità di potenza di picco pari 22,4 PetaFlop/s, vale a dire 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo. È così che arriviamo a oggi, alla realizzazione di HPC5 e del suo enorme potenziale, simbolo di una sfida che vogliamo vincere.

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