Questo articolo è tratto da WE-World Energy n. 45 – The power of tree. Leggi il magazine
Le foreste, come altri tipi di biomassa e i suoli, fungono da riserve di carbonio che regolano il ciclo naturale del carbonio e mitigano gli effetti delle emissioni di gas a effetto serra (GHG, Greenhouse Gas Emissions) di origine antropica. Pertanto, la protezione e il potenziamento delle funzioni vitali di assorbimento delle foreste sono fondamentali nella lotta contro il cambiamento climatico, soprattutto dal momento che le attività umane hanno ridotto queste capacità nel tempo. Il Carbon finance può svolgere un ruolo fondamentale nel garantire fondi sufficienti per i progetti di riduzione della deforestazione e può integrare gli interventi statali relativi alla conservazione delle foreste.
La deforestazione e altri cambiamenti nell’uso del suolo rappresentano alcune delle principali cause del cambiamento climatico. Secondo il rapporto speciale “Climate Change and land”, pubblicato recentemente dal comitato scientifico dell’ONU sul clima (lntergovernmental Panel on Climate Change, IPCC), l’agricoltura, la selvicoltura e gli altri usi del suolo sono responsabili del 23% delle emissioni nette antropogeniche di gas a effetto serra, quota che aumenta fino al 37% se si includono le attività di pre e post-produzione nei sistemi alimentari mondiali. Secondo l’IPCC, la mitigazione dei gas a effetto serra attraverso l’aumento delle riserve di carbonio deve raggiungere i 10 gigatoni l’anno entro il 2050 se si vuole limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5 °C. Stando al rapporto IPCC, per raggiungere tali livelli di sequestro del carbonio in modo sostenibile, sarebbero necessari investimenti medi di 500 dollari ad ettaro. In altre parole, non sarà possibile realizzare gli obiettivi dell’accordo di Parigi se non si riuscirà a contrastare il problema della deforestazione e del degrado del suolo.