L'energia geotermica rappresenta una delle fonti rinnovabili meno utilizzate a livello globale. Secondo quanto riportato dalla International Renewable Energy Agency soltanto l'1% dei 6.586 terawattora di elettricità generata da fonti rinnovabili nel 2018 sarebbe riconducibile a fonti geotermiche. Le fonti rinnovabili, come l'energia idroelettrica, eolica e solare, hanno affermato la propria presenza sia a livello mediatico che nei portafogli degli investitori, grazie alla loro relativa facilità di implementazione, alle comprovate prestazioni e ai costi generalmente inferiori rispetto a quelli legati alla produzione geotermica. Il funzionamento degli impianti geotermici implica l'accesso a risorse ad alte temperature situate all'interno della Terra, come il vapore o l'acqua molto calda.
Uno dei principali ostacoli alla costruzione di impianti geotermoelettrici è rappresentato dalla necessità di perforare strati di roccia ignea e metamorfica dall’estrema durezza, che si traduce in costi più elevati per l’esecuzione delle relative perforazioni specializzate. Tale fattore concorre ad accrescere il capitale necessario per lo sviluppo di un impianto di questo tipo. Nel 2001, ad esempio, i costi di costruzione di una centrale elettrica da 40 megawatt (MW) erano stimati tra i 42,5 ei 67,7 milioni di dollari. Già negli anni '80 —periodo in cui si è assistito a un crescente interesse per l'energia geotermica come conseguenza della crisi globale del gas— lo sviluppo di questo tipo di tecnologia era concepito in termini di fornitura di gigawatt di potenza.
Ciò ha reso tali impianti di costosa implementazione inadatti a molte applicazioni su scala minore. Oggi, però, è possibile sviluppare impianti geotermoelettrici su piccola scala in grado di fornire meno di 5 MW di potenza. Sebbene questa tecnologia sia disponibile già da tempo, i bassi costi e l’elevata flessibilità d’impiego la rendono ora un'opzione sempre più attraente. Come avviene per ogni tecnologia, la mini-geotermia ha cominciato a prendere veramente piede non appena individuata la propria nicchia. Essa trova impiego, infatti, o a supporto di infrastrutture geotermiche su larga scala già esistenti o nell’offrire a comunità remote o non connesse alla rete pubblica la reale possibilità di rendersi indipendenti dal punto di vista energetico.