Questo articolo è tratto da WE-World Energy n. 46 – Water stories
L’acqua è probabilmente la risorsa naturale più fondamentale del pianeta. Oltre a essere necessaria per la sopravvivenza dell’uomo, è un fattore produttivo cruciale dei nostri sistemi alimentari, industriali ed energetici. Inoltre, sostenta gli ecosistemi e i climi da cui dipendono tanto il mondo antropizzato quanto il mondo naturale. Oggi le risorse idriche mondiali sono sottoposte a sempre maggiore stress, che minaccia gli ecosistemi, le economie e più in generale la società. Secondo il World Economic Forum, negli ultimi sette anni le crisi idriche sono comparse sempre tra i primi cinque rischi globali.
A livello globale, l’uomo preleva ogni anno circa quattromila chilometri cubi di acqua. Si tratta del triplo rispetto a quanto prelevavamo 50 anni fa, e i prelievi continuano ad aumentare a un ritmo che si aggira intorno all’1,6 percento l’anno. Oltre 2 miliardi di persone vivono in aree soggette a stress idrico, ovvero in bacini idrografici dove la domanda di acqua eccede l’offerta. Si prevede che quel numero raggiunga i 5 miliardi entro il 2050. Attualmente, oltre l’80 percento delle acque reflue mondiali viene riversato in fiumi, corsi d’acqua e oceani senza alcun trattamento, provocando danni molto estesi agli ecosistemi e contaminando fonti idriche di importanza cruciale per l’uomo.
Spesso, gli esseri umani non dispongono di un accesso sicuro a riserve d’acqua fisicamente disponibili a causa di infrastrutture inadeguate e governance debole. Attualmente, 2,1 miliardi di persone non hanno ancora accesso ad acqua potabile sicura, mentre sono 4,5 miliardi le persone sprovviste di servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro. Ogni anno circa 340.000 bambini sotto i cinque anni muoiono a causa di qualche patologia diarroica, il più delle volte provocata da un accesso inadeguato ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari.
Alla base di tutte le sfide idriche mondiali risiedono le imminenti ripercussioni dei cambiamenti in atto nel clima globale. I cambiamenti climatici introducono una dose enorme di incertezza sulla futura affidabilità dell’approvvigionamento idrico. Temperature più elevate causano lo scioglimento più rapido del manto nevoso, che a sua volta comporta alluvioni più intense e siccità prolungate. Si prevede che il numero di persone esposte al rischio di alluvioni raggiungerà gli 1,6 miliardi nel 2050, mettendo a repentaglio beni per 45.000 miliardi di dollari. All’estremo opposto, si calcola che entro il 2050 la domanda globale di acqua aumenterà del 55 percento, mentre 3,9 miliardi di persone vivranno in bacini idrografici soggetti a forte stress idrico.