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La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG)

Siamo impegnati da anni nella riduzione delle emissioni GHG: i risultati dimostrano l’efficacia della nostra strategia Net Zero.

Eni è storicamente impegnata nella riduzione delle proprie emissioni GHG dirette ed è stata tra i primi del settore a definire nel 2015, una serie di obiettivi volti a migliorare le performance relative alle emissioni GHG degli asset operati, con indicatori specifici che illustrano i progressi finora conseguiti in termini di riduzione di emissioni di GHG in atmosfera. A questi, si sono aggiunti dal 2020 gli indicatori contabilizzati su base equity, che tracciano il percorso di Eni verso la neutralità carbonica sia in termini assoluti (Net GHG Lifecycle Emissions) che di intensità (Net Carbon Intensity).

Verifica delle emissioni GHG

Sin dal 2006 Eni sottopone le sue emissioni GHG a un processo di verifica da parte di un certificatore terzo nell’ambito del proprio report di sostenibilità e, dal 2011, anche attraverso una verifica dedicata. Con l’obiettivo di garantire una solidità ancora maggiore su dati che assumono rilevanza strategica per l’azienda, dal 2019 le emissioni GHG Scope 1 e Scope 2 connesse alle attività operate sono oggetto di un’assurance di tipo reasonable, mentre le emissioni Scope 3 e le metriche su base equity sono oggetto di un’assurance di tipo limited. La “Dichiarazione sulla contabilizzazione e reporting delle emissioni di gas serra - anno 2022” e relativa relazione di assurance sono pubblicati nell’addendum Eni for 2022 Performance di Sostenibilità.

Eni ha adottato un approccio che si ispira alle analisi lifecycle quale strumento più adeguato e rappresentativo nel tracciare il proprio percorso verso la neutralità carbonica. La rendicontazione delle emissioni GHG di filiera Eni, infatti, fa riferimento a una metodologia proprietaria distintiva che consente una visione integrata delle emissioni GHG Scope 1+2+3 legate a tutti prodotti energetici venduti da Eni. 

Di seguito le performance dei principali indicatori equity:

Net GHG Lifecycle Emissions

L’indicatore fa riferimento a tutte le emissioni Scope 1, 2 e 3 associate alle attività e i prodotti energetici venduti da Eni, lungo la loro catena del valore e al netto degli offset principalmente da Natural Climate Solutions e da applicazione di soluzioni tecnologiche. Nel 2022 l’indicatore è in riduzione di circa l’8% rispetto al 2021, guidato principalmente dal calo della produzione Upstream e delle vendite di gas del settore GGP.

Net Carbon Intensity
L’indicatore è calcolato come il rapporto tra le emissioni assolute nette GHG (Scope 1, 2 e 3) lungo la catena del valore dei prodotti energetici e la quantità di energia inclusa negli stessi. Nel 2022 è sostanzialmente stabile rispetto al 2021 (-0,4%); l’andamento è influenzato da un lato dall’aumento della produzione di energia rinnovabile (+160% vs. 2021) in parte compensato dalla riduzione delle vendite gas di GGP.

Net Carbon Footprint Upstream

L’indicatore considera le emissioni Scope 1+2 provenienti dagli asset upstream operati da Eni e da terzi, al netto degli offset principalmente da Natural Climate Solutions e da applicazione di soluzioni tecnologiche. Nel 2022 l’indicatore è in miglioramento dell’11% circa rispetto al 2021 in virtù di un calo delle emissioni correlato ad una minore produzione Upstream e alla compensazione tramite crediti di carbonio, che ammontano nel 2022 a 3 MtCO2 eq. I crediti sono legati a progetti Natural Climate Solutions (NCS), di contrasto alla deforestazione.

Net Carbon Footprint Eni
L’indicatore considera le emissioni Scope 1+2 dalle attività operate da Eni e da terzi, al netto degli offset principalmente da Natural Climate Solutions. Nel 2022 l’indicatore è in miglioramento di circa l’11% in virtù di un calo delle emissioni correlato ai business Upstream e Power e alla compensazione tramite crediti di carbonio, che ammontano nel 2022 a 3 MtCO2 eq.

Complessivamente, le emissioni dirette di GHG Scope 1 derivanti dalle attività operate da Eni nel 2022 sono state pari a 39,4 mln di tonnellate di CO2 eq. in lieve riduzione rispetto al 2021, principalmente per effetto del calo delle emissioni nei business upstream, power e chimica, parzialmente compensato da un aumento nel settore trasporto e liquefazione gas. Le emissioni indirette GHG Scope 2, nel 2022 sono diminuite del 3% circa rispetto al 2021, anche in virtù di minori consumi del settore Chimica (nuovo assetto impianto Porto Marghera). Tali emissioni sono legate agli acquisti di energia da terzi e destinata al consumo degli asset operati e per Eni sono marginali in quanto la generazione elettrica avviene prevalentemente tramite proprie installazioni.

Considerando il suo elevato potere climalterante e il ruolo riconosciuto in termini di opportunità di mitigazione del riscaldamento globale nel breve-medio termine, il tema delle emissioni di metano ha assunto una centrale importanza nel dibattito climatico internazionale. Abbiamo confermato l’impegno a mantenere l’intensità emissiva Upstream al di sotto dello 0,2%. Verrà stabilito un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni dopo il completamento, nel corso del 2023, di una campagna di misurazione presso gli asset operati.

Inoltre, Eni prosegue nell’impegno alla progressiva ottimizzazione dei propri processi di monitoraggio e reporting per la riduzione delle emissioni di metano negli asset operati. Nel 2022 le emissioni di metano Eni sono risultate pari a 49,6 kton CH4 in calo rispetto al 2022, grazie anche alle campagne LDAR (Leak Detection And Repair) svolte con cadenza periodica.

Per quanto riguarda gli asset operati upstream, la riduzione complessiva a fine 2022 dell’indice operato di intensità emissiva Scope 1 rispetto al 2014 è di circa il 23%, leggermente in ritardo rispetto a quanto previsto principalmente a causa dell’epidemia COVID e di fattori locali in Libia. I progetti di flaring down e CCS in Libia sono in fase di sanzionamento e si valuterà il loro impatto sulla data di raggiungimento del target. Rispetto al 2021 l’indice risulta in leggero aumento principalmente per l’uscita di Vår Energy dal dominio operato.

I volumi di idrocarburi inviati a flaring di routine si sono ridotti nel 2022 di circa il 9% rispetto al 2021, principalmente per gli interventi di efficientamento e flaring down in Egitto e in Nigeria.

Nel 2022 Eni ha proseguito con il piano di investimenti sia in progetti volti direttamente all’incremento dell’efficienza energetica negli asset sia in progetti di sviluppo e revamping con significative ricadute sulla performance energetica delle attività. Gli interventi di efficienza energetica effettuati nell’anno consentono un risparmio effettivo di energia primaria rispetto ai consumi di baseline di circa 422 ktep/anno derivanti principalmente da progetti in ambito upstream (circa 84%), con un beneficio in termini di riduzione di emissioni pari a circa 1 milione di tonnellate di CO2 eq. Se si considerano anche le emissioni Scope 2, ovvero derivanti da energia elettrica e termica acquistate, il risparmio netto di CO2 derivante da progetti di energy saving ammonta a circa 1,1 milioni di ton di CO2 eq. Nel 2022 i consumi di fonti primarie di Eni sono diminuiti anche in relazione ai minori livelli produttivi rispetto al 2021. L’energia totale consumata è stata pari a 517 milioni di GJ, di cui upstream 226 milioni di GJ, Power 161 milioni di GJ, R&M 60 milioni di GJ e Chimica 55 milioni di GJ.

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