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Le nostre attività a Ravenna

Fra innovazione e sviluppo, il polo industriale è al centro delle strategie di decarbonizzazione e di economia circolare di Eni e del Paese.

Un polo industriale fra innovazione e sostenibilità

Negli ultimi anni, il percorso di just transition intrapreso da Eni ha comportato per il polo industriale di Ravenna importanti interventi di innovazione e sviluppo, sia in ambito industriale sia in ambito di crescita inclusiva. Le attività sul territorio, sempre improntate alla sostenibilità e al raggiungimento dell'obiettivo di neutralità carbonica al 2050, sono sviluppate in relazione al proprio contributo allo sviluppo locale, alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini.

Grazie alle sinergie sviluppate tra le molteplici realtà operanti a Ravenna, oltre all’integrazione e alla condivisione delle diverse competenze interne acquisite, Eni è presente sul territorio ravennate con molteplici attività.

DICS – Distretto Centro Settentrionale

Costituita quasi esclusivamente da gas naturale estratto a mare, la produzione in quota Eni afferente al Distretto Centro Settentrionale ha raggiunto nel 2021 1,79 miliardi di m³ di gas naturale, pari a circa il 53% della produzione nazionale.

EniPower

La centrale EniPower di Ravenna ha una potenza installata di 973 MW e l’energia elettrica prodotta, oltre a essere utilizzata per tutto il sito industriale, è in maggioranza esportata sulla rete elettrica nazionale.

Versalis

A Ravenna Versalis è presente con le produzioni di elastomeri e lattici e con un Centro Ricerche impegnato in progetti innovativi, come lo sviluppo di elastomeri con contenuto di materia da fonti rinnovabili o da riciclo.

Eni Rewind

Eni Rewind a Ravenna è impegnata nelle attività di bonifica, grazie al suo modello integrato end-to-end, e nella riqualificazione produttiva dell’ex area industriale Ca’ Ponticelle a seguito dell’intervento di risanamento ambientale.

Refining & Marketing

Lo stabilimento GPL della linea di business Refining & Marketing di Ravenna è collegato all’impianto petrolchimico di Versalis tramite una serie di pipeline e svolge attività di stoccaggio e movimentazione del GPL.

Conviviamo con il territorio in modo virtuoso

Ravenna è al centro delle nostre strategie di decarbonizzazione e di economia circolare, con attività in corso di realizzazione o di recente avvio, quali:

  • la manutenzione degli asset a gas offshore e le attività di dismissione di diverse strutture
  • il progetto di cattura e stoccaggio della CO2
  • il progetto di riqualificazione dell’area ex-industriale di Ponticelle
  • i progetti di ricerca in ambito chimico sugli elastomeri di ultima generazione.

Natural Resources e sviluppo locale

Il nostro impegno nelle attività di sviluppo e mantenimento degli asset a gas si traduce in un importante piano di investimenti nel Distretto Centro Settentrionale (DICS) di Ravenna. Nei prossimi anni sarà inoltre implementato un piano di decommissioning offshore che prevede la rimozione di un primo lotto di 9 strutture offshore, con avvio della campagna di smantellamento previsto a partire dal 2023-2024. Attività e territorio possono andare d’accordo e la sostenibilità ambientaleeconomica e sociale rappresenta il punto di incontro. La coesistenza tra turismo, agricoltura e attività Oil&Gas trova un esempio rappresentativo in Emilia Romagna dove, in presenza di una storica attività di esplorazione e produzione, si sono sviluppate le eccellenze agricole e alimentari della food valley a fianco dei campi di idrocarburi. La fascia costiera tra Ravenna e Riccione, che ospita le piattaforme a gas operate da Eni, può vantare numerose Bandiere Blu nelle località marine della costa.

Nell’ambito delle iniziative di economia circolare è stato avviato un progetto in collaborazione con enti di ricerca nazionali per la riqualificazione degli asset in fase di dismissione. Il progetto ha individuato una piattaforma offshore per l’avvio delle attività di riconversione, per realizzare un parco scientifico marino.

Negli asset a gas dell’offshore Adriatico le attività nel 2021 hanno riguardato:

  • la manutenzione e l’ottimizzazione della produzione, principalmente nei campi Annalisa (Eni 100%) e Calipso (Eni 51%)
  • la razionalizzazione impiantistica degli asset.

Nell’ambito del programma di decommissioning delle facility offshore dei giacimenti esauriti, le attività sono proseguite nel rispetto del Decreto Ministeriale del 15 febbraio 2019 “Linee guida nazionali per la dismissione mineraria delle piattaforme per la coltivazione in mare e delle infrastrutture connesse”. La dismissione di 6 piattaforme è in corso di autorizzazione ministeriale. Relativamente alle iniziative di economia circolare è stato avviato un progetto in collaborazione con enti di ricerca nazionali per la riqualificazione degli asset in fase di dismissione. Il progetto ha individuato una piattaforma offshore per l’avvio delle attività di riconversione al fine di realizzare un parco scientifico marino. Nel 2021 è stato siglato il IX Accordo di collaborazione con il Comune di Ravenna, che prevede iniziative su più fronti: 

  • studi e programmi di monitoraggio e di salvaguardia dell’area costiera e tutela del territorio
  • interventi di efficientamento energetico
  • formazione professionale, sostegno all’economia locale e valorizzazione delle attività del territorio
  • progetti socio-culturali e programmi di educazione ambientale e sviluppo sostenibile in collaborazione con diversi stakeholder locali.

Un grande sito di stoccaggio di anidride carbonica

Nell’ambito della tecnologia Carbon Capture and Storage (CCS) miriamo a creare nelle acque al largo della città romagnola uno dei più grandi centri al mondo per lo stoccaggio della CO₂. Il distretto di Ravenna rappresenta infatti un ambiente ideale sul quale sviluppare il modello di CCUS, analogamente ad altri progetti europei attualmente in varie fasi di sviluppo, dato che:

  • ospita asset Eni di produzione del gas naturale nell’offshore Adriatico caratterizzati da campi esauriti o in via di esaurimento che possono essere riconvertiti velocemente e in sicurezza;
  • dispone di infrastrutture esistenti sia a terra sia a mare attualmente al servizio dei campi in produzione e che saranno sinergiche con i nuovi sviluppi CCS, in quanto una minima parte sarà riutilizzata consentendo costi e tempi ridotti di realizzazione e peraltro senza necessità di dover utilizzare o impegnare nuove aree o risorse del territorio;
  • è inserito in un contesto favorevole sia dal punto di vista delle infrastrutture di collegamento e trasporto (presenza di un grande porto industriale, collegamenti terrestri con la linea ferroviaria e la rete gas nazionale) sia per la presenza di un sistema e di una cultura industriale sviluppati;
  • conta su competenze tecniche specifiche e conoscenze del sottosuolo acquisite nel corso di un’attività estrattiva pluridecennale, che possono essere efficacemente riconvertite al servizio della decarbonizzazione e della transizione energetica;
  • è favorito dalla presenza sul territorio di una filiera industriale di elevate capacità realizzative.

Sono previste una Fase 1 dal 2023 e una Fase 2 dal 2027. Nella Fase 1, l’anidride carbonica verrà catturata dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e, infine, iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito nell’offshore ravennate, per uno stoccaggio complessivo di 25.000 tonnellate di CO2. Nella Fase 2, invece, si prevede lo stoccaggio di 4 milioni di tonnellate di CO2 per contribuire alla decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate”. Nel complesso, le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di impiego, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro in corrispondenza della sola prima fase del progetto. in Italia, nel 2019 i settori hard to abate hanno emesso circa 67 milioni di tonnellate di CO2 su un complessivo nazionale di 340 milioni, ovvero il 20% del totale ed il 42% del solo settore industriale, responsabile dell’emissione di 158 milioni di tonnellate di CO2 (dato ISPRA 2021). La timeline sta procedendo e a dicembre 2022 Eni e Snam hanno firmato un accordo per la costituzione di una joint venture paritetica per lo sviluppo e la gestione della Fase 1, il quale prevede anche di portare avanti gli studi e le attività propedeutiche a successive fasi di sviluppo. 

Il modello CCUS di Ravenna rappresenta una grande opportunità non solo per Eni, ma anche per l’industria italiana, per creare uno fra i maggiori poli al mondo per lo stoccaggio della CO2.

Il grande potenziale di stoccaggio dei campi offshore dell’Adriatico, che sulla base di valutazioni preliminari è stimato fino a 500 milioni di tonnellate di CO2, rende il progetto flessibile per ulteriori espansioni industriali, con una capacità di stoccaggio annua che potrà essere facilmente incrementata rispetto a quella iniziale per soddisfare le necessità di decarbonizzazione di ulteriori siti industriali terzi, nazionali e internazionali. 

Ponticelle, la valorizzazione di un’area dismessa

Il progetto Ponticelle di Ravenna è un’iniziativa per la riqualificazione produttiva di un’area industriale dismessa al confine dello stabilimento petrolchimico che, a seguito dell’intervento di risanamento ambientale, diventerà un polo per la bonifica sostenibile, la valorizzazione dei rifiuti e la produzione di energia green. L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di come la bonifica possa apportare valore aggiunto ai territori e alle loro comunità grazie alla sinergia tra importanti realtà come Eni ed Hera.

L’area di Ponticelle:

  • spingerà il rilancio dell’economia locale;
  • consentirà il riutilizzo e la valorizzazione delle aree già antropizzate;
  • permetterà di evitare il consumo di nuovo suolo.

Eni Rewind, proprietaria dell’ex area industriale, ha progettato e completato le attività di messa in sicurezza permanente con la realizzazione di un capping su 18 dei 26 ettari totali. L’intervento ambientale, certificato dall’Arpa Emilia-Romagna nell’agosto 2021, è preliminare al piano di sviluppo dell’area che prevede l’applicazione di tecnologie innovative, sostenibili e di recupero, oltre a opere di urbanizzazione. 

Queste le opere previste nel Progetto Ponticelle

  • Impianto fotovoltaico con storage lab 
    L’impianto, autorizzato nel gennaio 2021, verrà realizzato da Eni New Energy, società di Plenitude, in una porzione di 11 ettari dell’area interessata dalla messa in sicurezza permanente, con un sistema a inseguimento solare della potenza stimata di circa 5,6 MW e con annesso uno storage lab per l’accumulo di energia, della potenza di 1 MW.

  • Piattaforma di bio-recupero dei terreni
    L’impianto, con una capacità di trattamento di 80.000 tonnellate all’anno, sarà dedicato alla biodegradazione aerobica dei terreni contaminati da idrocarburi, provenienti prioritariamente dalla bonifica delle stazioni di servizio, attraverso l’impiego di microrganismi autoctoni. L’obiettivo è quello di restituire i terreni post trattamento alle stesse stazioni di servizio, secondo uno schema circolare di recupero e riuso. La piattaforma, che si svilupperà su 3 ettari, comprende anche un biolaboratorio in grado di effettuare verifiche analitiche preventive sulla conformità dei rifiuti in ingresso nell’impianto e indagini periodiche di monitoraggio dei processi di bioremediation.
  • Piattaforma polifunzionale per la gestione di rifiuti industriali
    L’impianto occuperà una porzione dell’area pari a circa 3 ettari e verrà realizzato da HEA, società paritetica Eni Rewind e Herambiente. Permetterà di minimizzare lo smaltimento dei rifiuti, favorendo il recupero di energia e di materia. La struttura, che andrà in sostituzione dell’attuale piattaforma di HASI (Herambiente Servizi Industriali), gestirà fino a 60.000 tonnellate all’anno di rifiuti speciali derivanti dalle attività ambientali e produttive, con particolare attenzione a quelle del territorio, in linea con le direttive europee del Pacchetto Economia Circolare.

Innovazione nella chimica e rispetto del territorio

Nel nostro sito industriale a Ravenna produciamo elastomeri, la materia prima adatta per applicazioni come pneumatici, articoli tecnici e carta. Sugli impianti stiamo implementando azioni di rinnovo del portafoglio con nuovi gradi a maggior valore aggiunto e migliorata sostenibilità ambientale. In particolare, stiamo rinnovando completamente la gamma prodotti per pneumatici high performance ed energy saving, garantendo migliorate prestazioni in fase di trasformazione e nell’uso finale. Inoltre, stiamo ottimizzando nuovi gradi di gomme termoplastiche, con tecnologia innovativa, per applicazioni ad alto valore aggiunto nei settori della modifica degli oli lubrificanti. Infine, Ravenna è integrata agli altri siti produttivi del quadrilatero padano ed è sede di un Centro Ricerca specializzato nello sviluppo degli elastomeri e impegnato su diversi progetti innovativi, tra cui nuovi elastomeri funzionalizzati.

A marzo 2021, tramite Versalis, la società chimica di Eni leader nella produzione e commercializzazione di elastomeri, abbiamo stretto un accordo di sviluppo congiunto per attività di ricerca, produzione e fornitura di gomma sintetica di proprietà avanzate con Bridgestone EMIA. L’accordo si basa su un modello di Open Innovation, ovvero di attività complementare fra le divisioni di Ricerca e Sviluppo delle due aziende, e si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie e nuovi gradi di elastomeri, tra cui gomma SBR - Styrene Butadiene Rubber, per la produzione di pneumatici ad alte prestazioni. Con Versalis utilizzeremo le competenze dei centri di ricerca di Ravenna e Ferrara, mentre Bridgestone coinvolgerà il proprio Centro Tecnico Europeo vicino a Roma.

Il Rapporto locale di sostenibilità di Eni a Ravenna 2021

Ogni anno pubblichiamo un rapporto completo sulle attività svolte dalle realtà Eni presenti nel sito multi-societario di Ravenna e, in particolare, per evidenziare il contributo al percorso di Just Transition intrapreso da Eni, volto allo sviluppo locale, alla salvaguardia e valorizzazione del territorio, al miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini. Negli ultimi anni, il nostro percorso di just transition ha portato il polo industriale di Ravenna al centro delle strategie di decarbonizzazione ed economia circolare di Eni, con iniziative in corso di realizzazione o di recente avvio come il progetto di cattura e stoccaggio della CO2, la riqualificazione di Ponticelle e i progetti di ricerca su elastomeri di ultima generazione. Nel 2021, pur operando in un contesto caratterizzato dal perdurare dello stato di emergenza dovuto alla pandemia, abbiamo realizzato e portato avanti i principali interventi di innovazione e sviluppo.

Il documento fa parte della reportistica di sostenibilità di Eni, che include la Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario 2021 (DNF), redatta in conformità con le richieste del D.Lgs. 254/2016, e il Report di sostenibilità Eni for 2021, cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.

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“70 anni e oltre”. Un libro fotografico dedicato a Ravenna e alla sua realtà industriale

Il volume fotografico “70 anni e oltre. 1952-2022” racconta l’evoluzione del Distretto, centro di grandi cambiamenti del settore energetico fin dal 1952, dai progetti di business offshore a quelli più recenti e innovativi, avviati nell’ambito della transizione energetica. In queste pagine il polo ravennate viene celebrato come punto di riferimento per la crescita di esperienze e competenze tecniche e manageriali uniche al mondo, adottate localmente ed esportate all’estero. Le immagini sono state anche protagoniste di una mostra fotografica ospitata presso i Chiostri Francescani.