Cover-Microsismica.jpg

Gli studi sulla microsismicità in Val d’Agri

Monitoriamo la sismicità dell’area attraverso una rete realizzata da Eni nel 2001 e che è stata successivamente sviluppata ed estesa in collaborazione con altri enti.

La Val d’Agri è ubicata in un’area ad alto rischio sismico. Per questa ragione ne monitoriamo la sismicità attraverso una rete realizzata da Eni già nel 2001 e successivamente sviluppata ed estesa.

La rete di monitoraggio microsismico di Eni, utilizzando anche i dati della Rete Sismica Nazionale (RSN), ha aiutato a fornire fin dall’inizio un quadro generale della sismicità dell’area e a migliorare sensibilmente la comprensione della microsismicità nell’area della Val d’Agri (fenomeno rilevabile solo dalla strumentazione, ma non avvertibile dalla popolazione). Studi e monitoraggi realizzati da INGV e CNR hanno permesso di dimostrare che una parte della microsismicità presente nell’area può essere correlabile ai cicli di invaso e svaso del lago artificiale del Pertusillo, costruito tra il 1957 e il 1962, ben prima dell’inizio delle attività Eni. È stata rilevata, inoltre, una microsismicità storica di ancor più bassa entità, correlabile alla reiniezione delle acque di strato nel pozzo Costa Molina 2.

Il monitoraggio microsismico in Val d’Agri

L’attività di monitoraggio microsismico da parte di Eni è iniziata a luglio 2001 con l’installazione di 8 stazioni sismologiche. La rete è stata progressivamente infittita e attualmente è costituita da 21 stazioni, che risultano perfettamente integrate con la Rete Sismica Nazionale (RSN), con la rete di Gorgoglione e con la rete Insieme del CNR di Tito. Il totale di 57 stazioni consente un monitoraggio di estremo dettaglio su un’area molto estesa della Basilicata. La geometria, la densità e le caratteristiche tecniche di questa rete di monitoraggio microsismico la pongono all’avanguardia mondiale del settore.

Tutti i dati registrati dalla rete microsismica Eni sono a disposizione in tempo reale della Regione Basilicata e di INGV e sono disponibili alla comunità scientifica che li utilizza per ottenere risultati di alto livello pubblicati su riviste internazionali.

Nel novembre 2014, il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha emesso il documento “Indirizzi e Linee Guida per il monitoraggio della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle pressioni di poro nell’ambito delle attività antropiche” (ILG), che definiva le modalità di monitoraggio da adottarsi nello sfruttamento delle georisorse, stabilendo ruoli e responsabilità tra soggetti pubblici e privati coinvolti nell’attività industriale, a garanzia e tutela della sicurezza.

A partire dal 2017, la Val D’Agri è stata inserita tra i quattro siti pilota per la sperimentazione degli ILG, sulla base di un Accordo Quadro firmato dal MiSE (competenza ora del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - MASE), dalla Regione Basilicata e da INGV in qualità di “Struttura Preposta al Monitoraggio (SPM) e sottoscritto da Eni. La parte operativa della sperimentazione si è svolta per 3 anni, dall’aprile 2019 e si è conclusa positivamente nell’aprile del 2022.

Le attività sono state realizzate in un quadro di trasparenza e di condivisione delle informazioni attraverso la raccolta di dati e risultati in un sito web pubblico, raggiungibile anche dal portale nazionale dell’INGV.

Al termine di questa fase di sperimentazione, INGV è giunto alla conclusione secondo cui: 

Tra il 2020 e il 2022 la sismicità localizzata in un raggio di 5 km dal pozzo di reiniezione delle acque di strato, sito a Montemurro, ha mantenuto valori di magnitudo ML < 1, ossia al di sotto della soglia limite di ML ≥ 1.5 a partire dalla quale si passa da un livello di gestione ordinaria 0 (verde) a un livello di allerta 1 (giallo).

INVG Val D'Agri

PDF 5.37 MB
PDF 5.37 MB

Istituzioni, Enti e Concessionari, sempre in ottica di terzietà e trasparenza, hanno deciso di proseguire il monitoraggio entrando nella fase “a regime” degli ILG per tutta la durata dell’attuale vigenza della Concessione Val d’Agri. È stato perciò predisposto un nuovo Accordo Quadro tra il MASE, la Regione Basilicata e l’INGV che verrà poi firmato da Eni e da Total, estendendo il monitoraggio anche alla limitrofa concessione di Gorgoglione, fino a comprendere gran parte della Basilicata.

Sulla base dei risultati del monitoraggio e degli studi eseguiti, già dal 2016 Eni ha definito in via precauzionale in 2.000 m³/g la portata di acqua che può essere reiniettata. Tale valore è poi stato confermato da uno studio integrato, modelli geomeccanici e dai dati del monitoraggio, che hanno permesso di stabilire che la reiniezione può essere esercitata in modo sostenibile senza generare significativa microsismicità indotta.

Lo studio pubblicato su Nature

In questi anni Eni ha proseguito gli studi per approfondire gli aspetti legati alla sismicità indotta, sia internamente sia grazie al supporto di esperti indipendenti. Il principale di questi lavori scientifici è stato realizzato da un team di professori statunitensi appartenenti ad alcune tra le più prestigiose università americane, esperti di livello internazionale nei loro ambiti di competenza:

  •  John Shaw: Professor of Structural and Economic Geology, Harvard College Professor – Geologia Strutturale
  • Cliff Frohlich: Senior Research Scientist Emeritus on geophysics, Texas University at Austin –Sismologia
  • Bradford Hager: Director of the Earth Resources Laboratory, Massachusetts Institute of Technology (MIT) – Geodinamica e Deformazione del Suolo
  • Ruben Juanes: Professor of Civil and Environmental Engineering, Professor of Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences, Massachusetts Institute of Technology (MIT) – Modellistica Fluidodinamica e Geomeccanica
  • James Dieterich: Emeritus Professor of Geophysics, University of California at Riverside –Sismologia e Modellistica Sismologica.

I risultati dello studio sono stati presentati e condivisi con tutte le amministrazioni centrali e locali e la comunità scientifica. Le indicazioni operative contenute nel rapporto del team di esperti sono state recepite da Eni.

Le attività di studio sono poi proseguite ed estese dal team di esperti in collaborazione con Eni anche attraverso un periodo di osservazione di circa 30 mesi in cui le previsioni degli studi sono state confermate dalle osservazioni sul campo.

A luglio 2021 un articolo che descrive gli studi e le attività svolte sul campo sulla microsismicità in Val d’Agri è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature, una delle più antiche e prestigiose riviste scientifiche esistenti. Il processo di pubblicazione prevede una rigorosissima revisione da parte di esperti del settore.

L’articolo rappresenta un significativo passo avanti sulla comprensione del fenomeno per tutta la comunità scientifica. L’attività di studio continua ancora oggi per mantenere aggiornati i modelli e le previsioni con i nuovi dati acquisiti.